Giovedì 28 e venerdì 29 ottobre 2021 ore 20,30

Giacomo Poretti
Chiedimi se sono di turno

con di Giacomo Poretti
regia di Andrea Chiodi 
produzione AGIDI

BIGLIETTI   
intero € 28   
ridotto € 24
ridotto dedicato al Personale dell’Ospedale di Esine per la replica di venerdì 29 ottobre € 16

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oppure presso la nostra biglietteria in Via Maria SS. Guadalupe 5 a Breno: dmartedì 28 settembre a venerdì 1 ottobre 2021 tutti i giorni dalle 17,30 alle 18,30 e sabato 2 ottobre dalle 11 alle 13.
Da martedì 5 ottobre ogni martedì, giovedì e venerdì dalle 17,30 alle 18,30 (escluso festivi e periodo dal 18 dicembre 2021 al 10 gennaio 2022 compresi e dal 9 al 18 aprile 2022 compresi).

Una replica per gli abbonati e gli spettatori fedeli della scorsa stagione e una dedicata in modo particolare al personale ospedaliero che durante l’emergenza sanitaria ha mostrato abnegazione ben oltre la già lodevole professionalità.

Giacomo Poretti torna in teatro con un monologo che attinge alla sua esperienza personale, per tentare, con la grazia e l’ironia che gli sono proprie, di rendere tutta l’umanità che si trova in un ambiente come quello ospedaliero dove la vergogna, il rispetto ma anche la cura e la gentilezza, si mescolano tra coloro che hanno bisogno d’aiuto e chi invece si domanda quasi sconfortato: e adesso chi lo svuota il pappagallo?

In ospedale si entra solo per tre motivi: se uno è ammalato, se si va a trovare un ammalato, oppure, se sei particolarmente sfortunato, se ci devi lavorare.

Il protagonista di questo monologo aveva immaginato per sé un avvenire radioso come calciatore, astronauta o avvocato di grido; ma la sorte è a volte sorprendente, talvolta bizzarra, e quasi sempre misteriosa, e così, mentre sta per ricevere il pallone d’oro, aprendo gli occhi si ritrova nelle proprie mani una scopa di saggina.

Partito dai bagni finirà sulla scrivania del Capo sala, dopo un vorticoso viaggio per tutti i reparti dell’ospedale, attraverso letti da rifare, suore, dottori, malati veri e immaginari, speranze di guarigione e diagnosi che spengono i sorrisi, sempre con due amici fidati: la scopa di saggina e il pappagallo.

Il pappagallo è lo strumento detestato da tutti in ospedale, chi lo deve usare, chi lo deve pulire, il Primario non lo vuole vedere, i parenti lo vogliono occultare. Ma attraverso il pappagallo passa tutta l’umanità, tutta la delicatezza, tutta la vergogna e il rispetto di quando si ha bisogno d’aiuto e di qualcuno che tenga compagnia alla nostra fragilità.

Dopo il successo di Fare un’anima, Giacomo Poretti torna in teatro con un nuovo monologo che attinge alla sua esperienza personale, per sorridere delle sue memorie di corsia e tentare di rispondere insieme al pubblico all’annosa questione “E adesso chi lo svuota il pappagallo?” 

Giacomo Poretti

BIOGRAFIA. È il 33,3% del trio comico più famoso d’Italia.
Dopo l’esordio come infermiere caposala all’ospedale di Legnano, inizia la sua gavetta nel mondo dello spettacolo. Nel 1991 incontra Aldo e Giovanni con i quali forma il celebre trio che ha scritto la storia della comicità  italiana degli ultimi 25 anni. Aldo Giovanni e Giacomo sono protagonisti di programmi TV, spettacoli teatrali di enorme successo e ben 10 film campioni d’incassi.

Dal 2012 Giacomo si dedica più assiduamente alla passione per la scrittura. E’ autore di due best seller editi da Mondadori, Alto come un vaso di gerani (2012) e Al paradiso è meglio credere (2015) e insieme ad Aldo e Giovanni è autore di Tre uomini e una vita. La nostra (vera) storia raccontata per la prima volta (Mondadori, 2016) a cura di Michele Brambilla. E’ stato editorialista de La Stampa dal 2012 al 2016 e scrive attualmente per Avvenire e Corriere della Sera.

Nel 2018 torna in teatro con Fare un’anima, un monologo scritto e interpretato da Giacomo, con la regia di Andrea Chiodi. Nel 2019 va in scena insieme a Daniela Cristofori con la lettura scenica Litigar danzando e con il monologo Chiedimi se sono di turno (regia di Andrea Chiodi).