Mercoledì 22 febbraio 2023 ore 20,30
AL TEATRO GIARDINO

Stefano Massini
Alfabeto delle emozioni

di e con Stefano Massini
produzione Elastica srl e Savà srl

BIGLIETTI
intero € 30
ridotto € 26
Accademia Arte & Vita € 22

Convenzione speciale personale CCSS Valle Camonica € 20

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oppure presso la nostra biglietteria in Via Maria SS. Guadalupe; dal 25 ottobre: ogni martedì e venerdì dalle 17,30 alle 18,30 (escluso festivi e chiusura natalizia). Oppure nei giorni di programmazione, a partire dai 30 minuti che precedono l’inizio di ogni spettacolo.

Non si accettano prenotazioni telefoniche.

Le riduzioni e le convenzioni sono applicabili solo in biglietteria.

Noi siamo quello che proviamo. E raccontarci agli altri significa raccontare le nostre emozioni. Ma come farlo, in un momento che sembra confondere tutto con tutto, perdendo i confini fra gli stati d’animo? Ci viene detto che siamo analfabeti emotivi, e proprio da qui parte Stefano Massini, per un viaggio profondissimo e ironico al tempo stesso nel labirinto del nostro sentire e sentirci.

Dopo un primo passaggio in provincia (lo scorso gennaio all’Odeon di Lumezzane con Quando sarò capace di amare), Stefano Massini sta per approdare al Teatro Giardino di Breno – nella Stagione di Prosa del Teatro delle Ali – con lo spettacolo Alfabeto delle emozioni, in scena mercoledì 22 febbraio alle 20.30.

Dagli studi televisivi (dove con i suoi monologhi è ospite fisso della trasmissione Piazza Pulita su La7) ai palchi di tutto il mondo (tradotto e rappresentato da Broadway al West End di Londra), lo scrittore e drammaturgo Stefano Massini è l’unico autore italiano nella storia ad aver vinto un Tony Award (Best Play 2022 con il suo The Lehman Trilogy), l’Oscar del teatro americano, e ad essersi aggiudicato sia il Drama League Award 2022 che l’Outer Critics Circle Award 2022, per non parlare di molti altri riconoscimenti nazionali e internazionali (Premio Ubu, Premio Campiello, Prix Médicis, Prix Meilleur Livre Étranger).

A Breno Stefano Massini sarà solo sul palco. Solo accanto a un baule dal quale estrarrà a caso – in un monologo diverso a ogni rappresentazione – alcune lettere dell’alfabeto: Alfabeto delle emozioni, infatti si presenta ogni volta come uno spettacolo nuovo, modulato dal caso, proprio come diverse sono le emozioni che scaturiscono a ogni singolo avvenimento della nostra vita. Dal baule in cui sono contenute 21 lettere dell’alfabeto, Massini ne estrae 7 per ogni messa in scena e su quelle costruisce lo spettacolo che si snoda nei meandri del nostro sentire, nominando i nostri “stati”, aiutandoci a riconoscere, gestire e, perché no, legittimare le emozioni, un momento necessario per la crescita individuale, per l’istituzione di corretti rapporti personali.

In un immaginario alfabeto in cui ogni lettera è un’emozione (P come Paura, F come Felicità, M come Malinconia…), Massini trascina il pubblico in un susseguirsi di storie e di esempi irresistibili, con l’obiettivo unico di chiamare per nome ciò che ci muove da dentro.

Scorrono visi, ritratti, nomi, situazioni. Si va da Arthur Conan Doyle al grende Chagall, da Al Capone alla moglie di Giosuè Carducci. Ad andare in scena è la forza e la fragilità dell’essere umano, dipinta con l’estro e il divertimento di un appassionato narratore, definito da La Repubblica “il più popolare raccontastorie del momento”.

L’alfabeto delle emozioni di Stefano Massini offre due modalità di restituzione: o raccontare quello che il narratore e scrittore ha offerto alla platea, svelando le storie e i loro protagonisti, o interrogarsi sul senso e condividere lo stupore davanti alla potenza della parola in teatro. È questa seconda modalità che si vuole percorrere, o almeno tentarci, sollecitazione che arriva dallo stesso Massini. “Il teatro è il luogo in cui un uomo ascolta un altro uomo che racconta, entra in contatto con lui, condivide emozioni. Il teatro è il luogo da cui con potenza si può dichiarare la bruttura della guerra”, ha detto lo scrittore e attore a fine spettacolo, accompagnato da un commosso e prolungato applauso.

[…] Nel racconto “a episodi” di Stefano Massini storie e aneddoti che fanno sorridere e commuovono, sono la materia che Massini porge al pubblico con verità e sincerità, usando precise parole e toni pacati. Il pensiero è lì, in quelle storie, il pensiero che Massini regala – nell’ora buia della guerra in Ucraina – non è una rincorsa alla cronaca e alla narrazione emotiva, ma è l’invito a non aver paura delle nostre emozioni perché in esser c’è il linguaggio universale dell’essere umano, frequentare quel linguaggio vuol dire costruire dialogo, entrare in comunicazione, agire insieme conoscendo l’altro perché nell’altro riconosciamo noi stessi. È questa la lezione dell’Alfabeto delle emozioni di Stefano Massini.

Nicola Arrigoni

Sipario.it

Rosario Lisma

Stefano Massini. Scrittore italiano (Firenze, 1975). Dopo un felicissimo esordio nella scrittura teatrale con L’odore assordante del bianco (2005, Premio Tondelli per l’opera originale) ha confermato il suo successo con la Lehman Trilogy (2009-2012, Premio Ubu 2015 e Tony Award 2022 come miglior opera), che ha ottenuto amplissimi consensi di critica e di pubblico. Intellettuale prolifico e versatile, in grado di manipolare con felici esiti media distinti quali la televisione (collaborazione con il programma Piazzapulita di Corrado Formigli in onda su La7) e il teatro (Storie, 2021), riuscendo a riannodare con lucida incisività i fili del discorso tra rappresentazione scenica, scrittura e comunicazione di massa, nel 2016 ha pubblicato il romanzo Qualcosa sui Lehman, cui hanno fatto seguito L’interpretatore dei sogni (2017), il saggio 55 giorni. L’Italia senza Moro (2018), Dizionario inesistente (2018), Ladies Football Club (2019), Eichmann. Dove inizia la notte. Un dialogo fra Hannah Arendt e Adolf Eichman. Atto unico (2020) e Manuale di sopravvivenza (2021). Nel 2022 l’artista ha portato in scena L’interpretazione dei sogni di S. Freud. [fonte: Treccani.it]