Giovedì 10 febbraio 2022 ore 20,30

Ascanio Celestini
Radio Clandestina

scritto, diretto e interpretato da Ascanio Celestini
a partire da L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria di Alessandro Portelli
musica originale di Matteo D’Agostino
luci e video Massimo Violato
aiuto regia Debora Pietrobono
produzione Mismaonda – Fabbrica srl

BIGLIETTI
intero € 24
ridotto € 22

ATTENZIONE: pochi i biglietti ancora disponibili e al momento acquistabili solo in biglietteria. Ma come sempre la sera dello spettacolo verrà stilata una lista d’attesa per assegnare posti eventualmente rimasti liberi

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oppure presso la nostra biglietteria in Via Maria SS. Guadalupe 5 a Breno, ogni martedì, giovedì e venerdì dalle 17,30 alle 18,30 (escluso festivi e periodo dal 18 dicembre 2021 al 10 gennaio 2022 compresi e dal 9 al 18 aprile 2022 compresi).

Non si accettano prenotazioni telefoniche.

Giovedì 10 febbraio alle 20.30 la grande Prosa farà il suo ritorno nella Stagione 2021-2022 del Teatro delle Ali di Breno. Il nome in cartellone è quello di Ascanio Celestini, che per l’occasione porterà sul palco del Teatro Giardino (sempre a Breno) Radio Clandestina, lo spettacolo sull’eccidio delle Fosse Ardeatine da lui scritto (a partire dal testo di Alessandro Portelli L’ordine è già stato eseguito), diretto e interpretato, e al quale lavora incessantemente, con nuovi contributi, ricerche e testimonianze sin dal 2000. Radio Clandestina nel 2020 ha infatti compiuto i suoi primi 20 anni: è lo spettacolo che il Teatro delle Ali aspettava di mettere in scena quando la pandemia portò alla chiusura dei teatri e che ora viene finalmente recuperato.

Con un racconto al tempo stesso severo, ma anche lieve e ironico – come è tipico del suo stile – Ascanio Celestini ricostruisce i giorni che a Roma precedettero e seguirono l’eccidio delle Fosse Ardeatine, che costò la vita a 335 civili innocenti. La narrazione dell’autore romano si allarga nei tempi e nei contorni geografici, in una piccola storia di Roma e dell’Italia fatta di incontri, trasformazioni, guasti e ferite inferti dal Fascismo. Radio Clandestina negli anni è diventato un classico del teatro civile, considerato una delle opere più intense dell’autore: lo ha fatto conoscere al grande pubblico e da qui è incominciato il cammino che lo ha portato a diventare il grandissimo cantastorie che oggi amiamo.

Ascanio Celestini ©©Musacchio, Ianniello & Pasqualini

«Una donna si avvicina e chiede a qualcuno di leggerle i cartelli sui quali è scritto fittasi e vendesi. La donna è analfabeta. Qualcuno le risponde che “al giorno d’oggi voi siete una rarità, ma durante la guerra c’era tanta gente che non sapeva leggere. E tanti andavano al cinema Iris di Porta Pia da mio nonno Giulio per farsi leggere i proclami dei tedeschi sui giornali”.

Il 25 marzo del ’44 se ne fanno leggere uno che annuncia la morte di 320 persone: è l’eccidio delle Fosse Ardeatine. “Questa dell’Ardeatine è una storia che uno potrebbe raccontarla in un minuto o in una settimana”. È una storia che comincia alla fine dell’ottocento, quando Roma diventa capitale e continua negli anni in cui si costruiscono le borgate, continua con la guerra in Africa e in Spagna, con le leggi razziste del ’38, con la seconda guerra, fino al bombardamento di San Lorenzo, fino all’8 settembre. È la storia dell’occupazione che non finisce con la liberazione di Roma. È la storia degli uomini sepolti da tonnellate di terra in una cava sull’Ardeatina e delle donne che li vanno a cercare, delle mogli che lavorano negli anni ’50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano.

Il 23 marzo 1944 i Gruppi d’Azione Patriottica attaccano una colonna tedesca di polizia
in Via Rasella.
Il 24 marzo per rappresaglia i nazisti uccideranno 335 persone in una cava sulla via Ardeatina.
Il 25 marzo sui giornali di Roma compaiono le parole dei nazisti che annunciano tanto
l’azione dei partigiani quanto l’eccidio che seguì.

Questa sembra una storia che inizia un giorno e termina due giorni dopo, che si consuma in poche ore. Ma nel libro “l’ordine è già stato eseguito” di Alessandro Portelli, vincitore del Premio Viareggio, questa storia di poche ore viene inserita nella storia dei 9 mesi di occupazione nazista a Roma, e poi in quella dei 5 anni della guerra, dei 20 anni del fascismo: nella storia orale di Roma che diventa capitale e inizia velocemente a cambiare. “Il libro si fonda su circa 200 interviste a singole persone” a testimoniare che questa non è la storia di quei tre giorni, ma qualcosa di vivo e ancora riconoscibile nella memoria di una intera città.

Io ho provato, partendo dai materiali pubblicati nel libro di Alessandro Portelli “L’ordine è già stato eseguito” a dare voce a quella parte orale della storia che ancora racconta quei giorni in maniera viva, diretta e non rovesciata.

Il primo studio per un più ampio progetto sulla memoria orale dell’eccidio alle fosse Ardeatine è stato presentato dal 31 ottobre al 3 novembre 2000 nella cella n.11 dell’ex- carcere nazista di Roma a via Tasso (oggi Museo della Liberazione) per la manifestazione “Luoghi della Memoria”
organizzata da Comune di Roma e Teatro di Roma.

Sono passati vent’anni e i miei racconti stanno ancora in quella stanza. Nei pochi metri quadrati che occupano le scenografie di tutti gli spettacoli che ho portato in scena dopo».

Ascanio Celestini

Ascanio Celestini ©Musacchio, Ianniello & Pasqualini

ASCANIO CELESTINI. Attore, regista e autore teatrale italiano. È considerato uno dei rappresentanti più importanti del nuovo teatro di narrazione. I suoi spettacoli, preceduti da un approfondito lavoro di ricerca, hanno la forma di storie narrate in cui l’attore-autore assume il ruolo di filtro con il suo racconto, fra gli spettatori e i protagonisti della messa in scena. Tra i suoi spettacoli si ricordano: Cicoria. In fondo al mondo, Pasolini (1998); la trilogia Baccalà, il racconto dell’acquaVita, morte e miracoli e Milleuno, la fine del mondo (1998-2000); Radio clandestina (2000); Fabbrica (2002); Scemo di guerra. Roma, 4 giugno 1944 (2004); La pecora nera. Elogio funebre del manicomio elettrico (2005); Live. Appunti per un film sulla lotta di classe (2006); Il razzismo è una brutta storia (2009); Pro patria (2012); Discorsi alla nazione (2013). Nel 2007 ha girato il documentario Parole sante, incentrato sul tema del lavoro precario, e contemporaneamente è uscito con lo stesso titolo il suo primo album di canzoni; è del 2010 il suo primo lungometraggio, La pecora nera, tratto dall’omonimo spettacolo teatrale, racconto sull’esperienza dei manicomi e sull’alienazione dell’odierna società dei consumi, cui ha fatto seguito nel 2015 la pellicola cinematografica Viva la sposa. Tra le sue pubblicazioni più recenti si segnalano Io cammino in fila indiana (2011), Pro patria (2012), Un anarchico in corsia d’emergenza (con M.L. Gargiulo, 2015), Barzellette (2019) e I parassiti. Tre vite ai tempi del contagio (2021).