Sabato 13 gennaio 2024 ore 15,30

TAM Teatromusica
Anima blu

ideazione Michele Sambin, Flavia Bussolotto
con Flavia Bussolotto, Davide Cortesi
composizione ed esecuzione musiche Enzo Carpentieri, Kole Laca, Michele Sambin
postproduzione suoni Davide Sambin Zara
video animazione Raffaella Rivi
immagini e scene Michele Sambin
costumi Claudia Fabris
foto Claudia Fabris
regia Michele Sambin
produzione Tam Teatromusica

 

età consigliata: dai 5 anni

BIGLIETTO UNICO
€ 6

Acquista i biglietti presso la nostra biglietteria in Via Maria SS. Guadalupe 5 a Breno: da martedì 24 ottobre ogni martedì e venerdì dalle 17.30 alle 18.30.

Non si accettano prenotazioni telefoniche.

Un bellissimo gioco di incastri tra i corpi di due attori (Flavia Bussolotto e Davide Cortesi), tante immagini, molta musica e un ritmo ora scatenato ora delicato, in continui passaggi dalla realtà del quotidiano alla fantasia di evasione per entrare nel sogno dei desideri impossibili. E poi esseri umani che volano e dall’alto guardano e sognano, piangono, sorridono. E poi ancora cavalli, galli, capre, pesci, cicogne, asini volanti, agnelli, gatte e vacche. E insieme agli animali, innamorati, angeli, violini, acrobati, musicisti. Lo spettacolo è dedicato a Marc Chagall ed è il primo movimento della Trilogia della pittura in scena.

Gli autori, alimentati dalle immagini ricche di suggestioni di Chagall pittore, hanno tessuto trama e ordito fino a costruire una piccola storia. Si sono immersi nel suo mondo iconografico per farne emergere un racconto che ha dato tempo e sviluppo alla pittura. Un mondo così silenzioso ha così trovato la sonorità.

L’incontro tra i corpi dei due attori e le immagini pittoriche avviene all’interno di un dispositivo scenografico che consente la realizzazione di figure ibride tra il reale e il fantastico. La videoproiezione è un terzo attore che dialoga con i corpi veri e crea suggestioni visive riuscendo a coniugare i due piani. Il ritmo e la musicalità del gesto in forma coreografica colmano ciò che manca alla pittura per essere teatro.

Nello spettacolo avvengono continui passaggi dalla realtà del quotidiano (data attraverso le scansioni ritmiche dei gesti) alla fantasia di evasione da esso che consente di entrare nel sogno dei desideri impossibili. Questi due mondi separati e paralleli, della realtà e del sogno appunto, si alternano sulla scena e finiscono per confondersi uno nell’altro, integrandosi tra loro fino a che non saranno più due mondi distinti, ma un unico momento che li contiene entrambi.

Michele Sambin