Sabato 19 marzo 2022 ore 20,45

DINO RUBINO
Piero Delle Monache
Marco Bardoscia
Daniele Di Bonaventura
Gesuè

concerto
prima live assoluta
del nuovo disco
al Teatro delle Ali

BIGLIETTI: 
intero 22 €
ridotto 18 €

Acquista i biglietti su Vivaticket
Vivaticket

oppure presso la nostra biglietteria in Via Maria SS. Guadalupe 5 a Breno, ogni martedì, giovedì e venerdì dalle 17,30 alle 18,30 (escluso festivi). Non si accettano prenotazioni telefoniche.

Dopo lo strepitoso debutto con Langevin, Doublet e Savoldelli, ALL MUSIC continua e il 19 marzo sarà la volta di Dino Rubino (in formazione con Piero Delle Monache, Marco Bardoscia, Daniele Di Bonaventura), una delle formazioni jazz più interessanti del panorama italiano degli ultimi anni, nella quale flicorno e pianoforte, sax tenore, contrabbasso, bandoneon e effetti vari dialogano tra loro come un’unica voce, sintetizzando atmosfere di classica, jazz, pop, folk e blues.

E se a inizio Stagione era stato annunciato lo spettacolo Time of silence, il Teatro delle Ali avrà invece la fortuna di ospitare la prima esibizione live in assoluto di Gesuè, nuovissimo lavoro del quartetto (il disco omonimo uscirà venerdì 18 marzo, esattamente il giorno prima della data di Breno) che Dino Rubino dedica al padre.

Copertina Gesuè, Dino Rubino

Questo disco e questo progetto sono una dedica a mio padre.
Non è stata una cosa premedita, è capitato.
Solitamente, dopo aver scritto un brano, vado in studio, lo registro e solo dopo, in un secondo momento, decido il nome da dargli.
In questo caso è stato il contrario.
Ero a casa e appena finito di scrivere il brano mi è venuto in mente mio padre.
La sensazione è stata così forte e così chiara che non ho esitato un attimo nella scelta del nome.
Da qui, la voglia di andare in studio e di metter su un progetto.
Un omaggio involontario quindi, ma per me obbligatorio, che è una sentita dedica a mio padre; Gesuè.

Dino Rubino

Dino Rubino racconta un po’ di sé e lascia qualche anticipazione del nuovo album Gesuè registrato con Tǔk Music, la casa discografica di Paolo Fresu. Dino Rubino fa parte della scuderia panTǔk, una sezione all’interno dell’agenzia Pannonica espressamente dedicata ad alcuni degli artisti sotto contratto con l’etichetta Tǔk Music.

Dino rubino si presenta - PanTuk
dino-rubino-gianluca-normanno-1644653633

DINO RUBINO è uno dei musicisti più sensibili fra quelli che fanno parte di quella che, usualmente, chiamiamo “nuova generazione”. Pianista (ma anche notevole flicornista) dal tocco delicato e avvicinabile al cool e allo stile intimista di Bill Evans, ha fatto alla grande il suo ingresso nei piani alti del jazz italiano vincendo nel 1998 il “Premio Internazionale Massimo Urbani” come miglior nuovo talento. Ha anche suonato nella band di Francesco Cafiso. Nel 2000 Rubino su richiesta di Furio Di Castri ha partecipato al progetto Giovani artisti d’Europa, che per un paio d’anni lo ha visto dare concerti in diversi paesi oltre all’Italia. Nel 2011 Paolo Fresu lo ha chiamato a incidere per la sua etichetta discografica, Tŭk Music, per la quale ha realizzato la maggior parte dei suoi album. Rubino è membro del trio del trombettista sardo per il progetto Tempo di Chet e di altri progetti ancora. Rubino ha anche lavorato con Emanuele Cisi nel bellissimo disco del sassofonista torinese dedicato a Lester Young e ha fatto registrare un grande successo il suo concerto con il progetto “On Jazz Trio” (con Emanuele Cisi e Paolino Dalla Porta) proposto in una recente edizione estiva di Umbria Jazz alla Galleria Nazionale dell’Umbria. Uno dei progetti più coinvolgenti di Rubino è la solo performance di pianoforte, fissata nel disco Roaming Heart che – insieme al più recente “Time of Silence” registrato in quartetto, ha fatto sprecare di elogi Enrico Rava che ritiene Dino una delle più luminose realtà del jazz contemporaneo. Sempre più attivo, durante il lockdown dovuto alla pandemia si è anche avvicinato all’arte del videoclip, realizzandone alcuni di squisita fattura qualitativa e che hanno fatto sprigionare l’immensa creatività che lo contraddistingue da sempre. http://www.dinorubino.com/

Marco Bardoscia, classe 1982, è diplomato in contrabbasso classico al conservatorio “T. Schipa” di Lecce e in musica Jazz presso il conservatorio “N. Rota” di Monopoli. La sua attitudine è multiforme così come le sue collaborazioni. Negli anni ha approfondito il legame con la sua terra, il Salento (Puglia), collaborando con tutti i maggiori esponenti della scena tradizionale e lavorando sul repertorio musicale e rimescolandolo con il suo personale linguaggio. Ha vissuto per sette anni a Bruxelles dove è entrato in contatto con la scena musicale belga approfondendo il linguaggio della libera improvvisazione e formando, insieme a Nathan Daems e Lander Gyselick, il “Ragini trio” con il quale suona un repertorio di “raga” indiani rielaborati e che vanta due dischi per la belga Dewerf Records e numerosi concerti in alcuni importanti Festival e club europei. Negli ultimi anni collabora assiduamente con il trombettista Paolo Fresu con il quale ha registrato due dischi: “Altissima Luce” collegato al Laudario di Cortona francescano e “Tempo di Chet” dedicato a Chet Baker. È presente in più di dieci titoli dell’etichetta discografica di Fresu (Tǔk M usic) tra i quali il concept “The future is a tree”, dedicato alla natura uscito nel 2020. Bardoscia ha in archivio circa 50 album di vario genere e vanta collaborazioni con diversi importanti musicisti europei. La sua caratteristica è quella di attraversare senza pregiudizi i vari stili musicali: classica, jazz, musica tradizionale, free, musica antica, pop, rock e psichedelia avvalendosi di un uso non convenzionale del suo contrabbasso. https://www.facebook.com/MarcoBardoscia82

Piero Delle Monache suona da quando aveva 13 anni ed è stato definito “uno dei dieci jazzisti del futuro” (GQ Italia) e riconosciuto “Eccellenza d’Abruzzo” (quotidiano Il Centro). Suona ormai da anni in giro per il mondo e ha pubblicato una ventina di dischi, di cui 4 a suo nome. In ordine cronologico: Welcome, Thunupa, Aurum, Road Movie. In ordine sparso, diversi suoi lavori hanno ricevuto il bollino di qualità da riviste quali la francese Jazz Magazine, Jazzit e Musica Jazz in Italia. Uno di loro è stato disco della settimana della trasmissione Fahrenheit di Rai Radio 3. Ha inciso per Parco della Musica Records (Auditorium di Roma) e DaVinci Records (un’etichetta italo-nipponica) e questo lavoro con Dino Rubino per Tǔk . Nel 2020 è uscito il suo primo singolo quale vocalist mentre è del 2021 l’interessante “Reggaeton Urbano” in collaborazione con Christian Rigano. Da un punto di vista prettamente artistico, Piero è un musicista che ama ricercare nuove soluzioni espressive. In particolare, trova interessante la ricerca e l’uso della tecnologia accostata al sassofono. www.pierodellemonache.it

Daniele di Bonaventura, nato a Fermo (nelle Marche), compositore-arrangiatore, pianista-bandoneonista, ha coltivato sin dall’inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata pur avendo una formazione musicale di estrazione classica (diploma in Composizione) iniziata a soli 8 anni con lo studio del pianoforte, del violoncello, della composizione e della direzione d’orchestra. Le sue collaborazioni spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con incursioni nel mondo del teatro del cinema e della danza. Ha suonato nei principali festival italiani ed internazionali e ha pubblicato più di 30 dischi con diverse importanti etichette discografiche. Il suono del suo bandoneon è sorprendentemente “universale” capace di attraversare i territori più disparati e con impronte stilistiche assolutamente personali e sempre ammantate di sensibile tocco musicale. http://www.danieledibonaventura.com/